Stretching Miofasciale: scopriamo in profondità il nostro corpo e le nostre emozioni

di: Mara

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20 Giugno 2023

2 minuti

La fascia è una sorta di “ragnatela” che riveste i muscoli e gli organi interni, dalla punta dei piedi fino alla cima della testa.

Lo stretching miofasciale, dunque, lavora in maniera estremamente profonda nel corpo, a livello fisico ed emozionale. Già dalle prime sessioni ci si sente più elastici, energici, rilassati e liberi. 

Com’è possibile? La fascia, oltre a collegare i vari distretti corporei, influenza sensibilmente la qualità del movimento, la flessibilità, la percezione del corpo, il trasporto dei nutrimenti, le funzioni di difesa e il modo in cui “assorbiamo” le esperienze di tutti i giorni.

L’autore e insegnante Thomas Myers ha scoperto e studiato i cosiddetti meridiani miofasciali che scorrono lungo tutto il corpo e distribuiscono sforzo, tensione e compensazione, garantendo una postura e un movimento corretti ed equilibrati.

L’obiettivo di questo allenamento è trovare la linea di interesse, percepirla e poi usarla attivamente tramite determinati esercizi, che possono essere al muro, sdraiati o in varie stazioni, in base al focus scelto.

Si può decidere, infatti, di concentrarsi su determinate aree del corpo, come spalle, collo, anche, piedi, oppure di lavorare uniformemente sulle principali articolazioni o in un’ottica total body.

Molti di questi esercizi aiutano inoltre a prevenire fastidi molto comuni, come fascite plantare, tunnel carpale, cervicalgia cronica o problemi circolatori, quali ritenzione idrica e gonfiore degli arti.

Un fattore da non sottovalutare è l’interazione diretta di questa attività con il nostro sistema nervoso, attivato dalla stimolazione di arti, fascia, muscoli e articolazioni, il quale genera impulsi trasmessi dal sistema nervoso somatico e diretti al cervello. Come sappiamo il cervello è un organo plastico, in continuo cambiamento, che è capace di creare nuovi circuiti nervosi se opportunamente stimolato, come nel caso dell’allenamento miofasciale, che dunque rallenta l’invecchiamento cerebrale, migliorando così le prestazioni intellettive.

Alcuni esercizi vengono intensificati con l’ausilio di alcuni strumenti e supporti, ad esempio palline da tennis, altri ancora ricordano le classiche posizioni yoga o movimenti tipici del pilates.

Il mondo miofasciale integra la scienza e l’anatomia moderne con tecniche più antiche, apportando numerosissimi benefici al corpo e alla mente. È ottimo da solo, per ritrovare uno stato di benessere ottimale, ma è perfetto anche se abbinato ad altri tipi di attività, come yoga e pilates. Risulta utile anche a chi svolge sport ad alto impatto, come corsa o pesistica, poiché si prende cura del “contenitore” dei nostri muscoli, che deve restare flessibile e idratato al fine di non compromettere le altre attività.

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