GANESHA: il Dio del Popolo

di: Mara

tempo di lettura:

29 Agosto 2023

2 minuti

Hai mai notato che spesso negli ashram o negli studi di Yoga è presente una statuetta dal corpo di uomo e la testa di elefante? Si tratta di Ganesha, o Ganapati, dio indù che tradizionalmente viene adorato e offerto in dono prima di ogni grande impresa o nuovo inizio.

Il suo nome significa sia “Signore del popolo” (gana si riferisce alla gente comune) sia “Signore dei Ganas (Ganesha è il capo dei ganas, eserciti di Shiva).

Si tiene un festival per celebrare la sua nascita. Ha una durata di circa 10 giorni, si tiene a fine estate (agosto o settembre) ed è chiamato Ganesh Chaturthi.

La mitologia induista lo considera figlio di Shiva e Parvati, nato da un pezzo di stoffa o di argilla, modellato direttamente dalle mani della stessa Parvati.

La leggenda di Ganesha inizia con la dea Parvati che lo mette a guardiano della sua stanza mentre fa il bagno. Shiva, una volta giunto a casa, scambiandolo per un nemico, in preda alla collera, lo fa decapitare dal suo esercito. Una volta compreso l’errore, Shiva stesso taglia la testa di un elefante per darla a Ganesha e riportarlo in vita. 

Ganesha racchiude un simbolismo profondo che rappresenta le principali virtù dello yoga:

  • ha delle orecchie molto grandi per ascoltare più attentamente;
  • occhi stretti per essere più concentrato e guardare oltre le apparenze;
  • bocca piccola per parlare solo il necessario.

Viene raffigurato con una sola zanna. Egli stesso ha spezzato l’altra per utilizzarla come mezzo di scrittura del Mahābhārata, uno dei più noti poemi epici indiani, prediligendo così la sua saggezza alla bellezza. 

In una delle sue 4 mani tiene un fiore di loto, simbolo di purezza e spiritualità, oppure un’ascia con la quale ci libera dagli attaccamenti. Nelle altre mani troviamo un tipico attrezzo usato dai conduttori di elefanti, a simboleggiare l’avanzamento nel proprio cammino, e i “siddhi”, tipici dolci indiani metafora di abbondanza. 

La pancia rotonda sottolinea la sua capacità di accettare tutti gli aspetti della vita, belli o brutti che siano. La mano in Abhaya Mudra dona il coraggio per affrontare le avversità.

Ai suoi piedi spesso troviamo un piccolo topolino che simboleggia l’astuzia e la rapidità con cui superare gli ostacoli.

Conoscevi la storia di Ganesha? Faccelo sapere nei commenti!

Categorie: ,

articoli correlati

Pilates

PILATES ARC

DI: Maria

Benessere

Tè bianco

DI: Maria

Pilates

Magic Circle

DI: Maria

formazione pilates

Pilates Matwork: from Contrology to Health Pilates Education

DI: Maria

Scopri come
praticare